lunedì 6 luglio 2015

memory lane

Qualche settimana fa è stato il mio compleanno (26 giugno) e ho fatto addirittura 32 anni (pazzesco eh?) e come ogni volta, come ogni ricorrenza/data fissa, vado in fissa in una specie di memory lane, in una sorta di viale dei ricordi manco fossi il peggiore tra i vecchietti che giocano a bocce. Però vabbè, le date fisse mi fa sempre pensare. E quindi ho ripensato a quel 29 giugno 2002, che è stato il giorno in cui ho fatto l'esame orale della maturità. Giorno in cui mi sono diplomato, ecco. Belin, 13 anni fa. Avevo appena compito 19 anni ed ero il più punk di tutti. Ricordo che quel giorno avevo dato l'esame per primo, e poi ero sceso da Wynona Records, facendo la mulattiera che da Manin ti porta in cima a Via Galata. Era appena uscito il disco "Blame it on the boogie", degli Yum Yums, e m'ero preso il cd con i 10 euri che m'aveva lasciato la mamma. Spettacolo. Arrivato a casa mio papà m'aveva fatto il pranzo, avevo poi dormito per gran parte del pomeriggio. E poi sempre mio papà aveva portato me e altri disadattati tipo me al Punk Rock Summer Festival a Spezia, che suonavano Meat For Dogs, Senza Benza, Manges e Peawees. Delirio. C'era pieno di gente. Da ogni parte d'Italia e d'Europa. Belin, i Manges avevan pure fatto un video per la canzone "blame game" da quella serata, e mi si vede, magrissimo e davanti al palco, e si vede pure bene Steko, che faceva la sua mossetta da disagiato, con il pugno alzato. Che storie.



Era stata una giornata super stupenda. Probabilmente una delle più belle, una delle più belle di sempre. Diploma e super concerto punk rock, tutto condito con l'acquisto di uno dei Cd più belli che ho in casa, ancora oggi.


 
Ci sono poi state ottomila altre giornate stupende etc etc e tante ancora ce ne saranno... ma fine giugno mi fa sempre pensare al mio diploma, e a quella giornata particolare.
Belin, gli anni delle superiori per me sono stati belli. Sono cresciuto un sacco in quegli anni, più di quanto sia mai cresciuto in quelli dell'università. Alle superiori avevo il mondo ai miei piedi, ero praticamente immortale, troppo pop punk, ancora più di ora (forse). Avevo la cosiddetta auletta, che c'eravamo fatti dare dai proff perché volevo fare i ribelli e "autogestire" qualcosa. Avevo portato una radio che più che una radio era un vero e proprio mangianastri, e mettevamo le cassette degli Screeching Weasel, dei Queers, dei Groovie Ghoulies etc etc e ci sembrava di fare chissà cosa. Di mussa proprio non se ne prendeva, e mai presa pure dopo, nè tanto meno prima; ma in quel periodo eravamo proprio ai minimi storici. E meglio così: la mussa avrebbe rovinato tutto. Quell'auletta era la nostra cornice perfetta. Inutile, piccola, senza senso, senza mussa. Ci rappresentava alla grande. Chissà che cazzo ci passava per la testa. Probabilmente della birra.

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