giovedì 29 ottobre 2015

this ain't Hawaii

Questa entry è colpa/merito di uno dei miei idoli: Andrea Manges. Stavo quasi per non pensarci più (QUASI EH), ma alla fine anche oggi ho realizzato, grazie a qualche sua foto, che non siamo per niente alle Hawaii. Proprio no. Quelle spiagge, quelle cascate, tutto il resto. E' incredibile come certe cose, voglio dire, certe cose ci possano essere anche in altri posti, ma non siano lo stesso. Ok, era il mio viaggio di nozze e vedrò per sempre le cose sotto questa prospettiva, con questo "filtro". Ma non si tratta solo di questo, non è questo il punto. I tramonti di Maui, cioè, non avevo mai visto un cielo così. Che poi il cielo è sempre il cielo, e ok. Ma no, non è vero: il cielo sarà anche sempre lo stesso cielo per tutti, ma a volte sembra di vederlo da diversi pianeti. Come continuo a dire che un cielo stellato come quello di Tonara certe notti tornando da Santu Giacu sia imbattibile, ora dico che un tramonto tornando in albergo in macchina, lì a Maui, sia qualcosa di inarrivabile. Era magico, commovente, speciale, semplicemente fuori dall'ordinario. E gli arcobaleni di Oahu, allora? E l'atmosfera che si respirava in ogni singolo momento? E tutto, tutto il resto, tutto quanto?? Tutto.
Qui non è le Hawaii. Però oggi andando a Sori c'è stato un momento, appena superato il ponte che separa Genova da Bogliasco, proprio lì all'inizio di Bogliasco, che si vede dietro la curva una palma alta, e poi il promontorio sul mare; e per un attimo m'è sembrato di essere ancora sulla statale est di Oahu. Il fatto è che apprezzo tante cose, tante piccole cose, che rendono la mia vita migliore, giorno dopo giorno. Mi sono sentito felice di essere lì, sull'Aurelia, tra Genova e Bogliasco; nonostante non fossi per niente a Oahu, mi sono sentito felice. E' stato come un attimo, ma l'ho sentito subito e non l'ho fatto andare via. E anche al ritorno, tornando a Genova, proprio dopo Capolungo, dove c'è il semaforo; era rosso e ho guardato dal finestrino: il tramonto non era per niente quello di Maui, ma era bello comunque. Si vedevano le palme, che sono diverse qui rispetto a quelle delle Hawaii, e i pini marittimi; solo le loro sagome, in controluce, e il mare. Ho ascoltato tanto Owl City, in questo periodo: mi fa sentire un po' malinconico, ma felice. Quel misto che mi conosce un po' bene sa che adoro.
Qui non siamo alle Hawaii. Però oggi mi sono cullato con le foto di Andrea, riconoscevo i posti dove siamo stati anche noi, e ho apprezzato il posto dove vivo. Ho apprezzato fare i compiti di inglese e antologia con una ragazzina di 11 anni, e il sole autunnale dalla finestra. E per qualche ragione non riesco ad odiare veramente il posto in cui vivo.
 

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