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sabato 30 marzo 2013

football and music

Domani è Pasqua.
Oggi dopo 10 anni torno allo stadio con il mio amico Matte Furia. Oggi c'è Genoa-Siena, la partita probabilmente più importante di questo campionato, visto che c'abbiamo un solo punto in più, ed entrambe le squadre si giocano una grossa fetta di stagione. Torno allo stadio perchè il Furia ha due biglietti omaggio, per la tribuna, per di più. Paura. Ci sono stato una volta in vita mia in tribuna, con i miei e mia sorella: mio padre aveva vinto in qualche modo i biglietti. Ricordo bene: Genoa-Perugia, 0-1.
Oggi Genoa-Siena, che è pure stata una delle ultime partite che ho visto con Matte, 10 anni fa. Finì 1-3: Genoa matematicamente in Serie C, e Siena matematicamente in Serie A. E' la penultima partita che abbiam visto insieme, perchè poi c'è stato quel mitico Genoa-Cosenza (3-0, inutile), ultima di campionato.
Non vedo l'ora che siano le 15 e che inizi la partita. Comunque vada, quando si tratta di andare allo stadio, e soprattutto di andare allo stadio dopo tanto tempo... mi sento sempre quel bambino che il papà porta per la prima volta sugli spalti a vedere la propria squadra del cuore.


Detto questo, l'altro giorno avevo scritto una roba maffissima. Che però sto catorcio di computer non mi postava. Ci riprovo ora, copiando/incollando.

La musica ha fatto davvero parecchio per me.
A volte penso a quando ero al liceo, i primi anni che ho iniziato a interessarmi davvero di musica. E mi ricordo che la cosa in qualche modo era stata, come dire, discriminante; nel senso che un po' io discriminavo gli altri, perchè ero un fissato, e un po' gli altri discriminavano me, perchè ero un fissato. E quindi certe amicizia si dissolvono, altre si creano, altre si fortificano. E ora, che non sono arrivato da nessuna parte, ma che comunque due conti in tasca me li faccio, posso dire che la musica ha fatto tanto per me. Ha fatto parecchio. Ho conosciuto tante persone, di parecchie città differenti, di parecchi stati differenti, e pure di un diverso continente. Tutta gente che in un modo o nell'altro ha a che fare con la musica. E, soprattutto, ho conosciuto Michele, Massi, Matteino, Lucho, Bigno, Ippo, lo stesso Diego, pure Ben, i None i Cocks, e così via. A parte che lo ripeterò fino alla morte la scena punk rock genovese piscia in testa a veramente tantissime altre scene italiane. Noi siam pochi, è vero. E quindi? Siamo pochi, ma siamo tutti appassionati, appassionati veramente; non abbiamo scazzi tra di noi, e ci fa piacere vederci tutti e passare momenti insieme. Ci fa piacere davvero. Non stiamo a menarcela alle tre di notte a parlare ancora di quale sia il nostro disco dei Ramones preferito, perchè tanto tutti lo sanno che il mio è Pleasant Dreams, perchè tanto non è una gara a chi è più fan dei Ramones e ste stronzate. Ma chi se ne frega, tutti lo sanno che la mussa tanto viene prima. E poi c'è pure il calcio, i pettegolezzi, prendere in giro questo e quest'altro e prenderci in giro a vicenda, mica c'è solo il punk rock. E non abbiamo tatuaggi, quasi nessuno di noi. È un problema questo? Non abbiamo niente da sfoderare al prossimo concerto per fare i fighi.
La musica ha fatto parecchio per me, ma anche io ho fatto abbastanza per lei. Se penso agli ultimi anni, a tutti i concertini maffissimi organizzati (bè, anche alcuni fighi), a tutti i soldi spesi, a tutto il nervoso fatto, a tutte le solite menate coi locali, che non vogliono capire che NO, NON CI VERRà UN CAZZO DI NESSUNO A STO CONCERTO, MA LO VOGLIAMO FARE LO STESSO PERCHè CI SBALLIAMO LO STESSO E TANTO NEL VOSTRO LOCALE NON VERREBBE UN CAZZO DI NESSUNO COMUNQUE QUELLA SERA, E QUINDI DAI BELIN FATE UN PO' DI PUNK ROCK E NON ROMPETE LE PALLE, CHE TANTO GRANA PER PAGARE I GRUPPI NON NE AVETE MAI TIRATA FUORI, QUINDI CAZZO VI COSTA. Sempre soliti discorsi.
Comunque, noi Locals suoneremo con i Ratbones prima dei Dopamines, al T.d.N., martedì 23 aprile. Quella sera ci sarà pure Mikey Erg, se fossimo in America sarebbe un concerto fighissimo, c'è gente che andrebbe pure al Groezmerdock a vedere una roba del genere. Noi ce l'avremo al TdN a 5 euri massimo e non verrà nessuno.
La musica ha fatto tanto per me, ma anche io ho fatto qualcosa per lei.

lunedì 23 gennaio 2012

solo per la maglia

Questa (per fare un esempio) è la maglia del Lecce di quest'anno:
Ok, le tipe. Sì, vabbè.
Ma che cazzo di maglia è??? a parte che non capisco: c'è uno sponsor diverso tra la divisa di casa e quelle di trasferta!???? robe da pazzi. Ma poi ha due sponsor, che deturpano la maglia stessa. E fosse l'unica squadra, il Lecce, ad avere ste porcate... anche il Parma, il Palermo, che già poverini hanno una maglietta orrenda, in più con sta patacca del Burger King in alto, veramente uno schifo. E poi c'è il Napoli, con sto sponsor enorme, rosso acceso, in mezzo alla maglia azzurra... porcherie vere e proprie.
Ogni anno ci sono squadre che deturpano il propri colori sociali e rovinano le loro magliette. Sponsor ovunque, che sembra di essere macchine da Formula1. Per fortuna il Genoa tiene sempre la propria maglietta a quarti rossoblù, senza porcate e casini vari.

sabato 21 gennaio 2012

hometown hero

GARY LINEKER (nome completo Gary Winston Lineker), nato a Leicester (Inghilterra) nel 1960, inizia la sua carriera di calciatore nel 1977/78, come attaccante nella fila della squadra della sua città, il Leicester City. Leggenda della squadra della sua home-town, fa 95 gol in 194 partite. Raggiunge la fama nella stagione 1985/86, con l'Everton, facendo 30 gol in 41 partite. Vista l'impossibilità dei club inglesi a partecipare alle competizioni europee non vince mai un emerito belino; un vero peccato, visto che l'Everton in quegli anni è fortissimo. Passa al Barcellona, facendo delle gran pere pure lì. Poi torna in patria, al Tottenham: con gli Spurs ritorna subito ad essere capocannoniere, e in 3 anni fa 67 gol. Bomber della nazionale inglese, partecipa a Messico86 e Italia90. Conclude la carriera nel 1994, senza MAI essersi preso un cartellino giallo. MAI uno.
Una leggenda, un professionista vero, non si sente praticamente mai parlare di lui fuori dal campo. Un baluardo di un calcio che non esiste più.