sabato 22 dicembre 2012

the end of the world


Il mondo non è (ancora) finito.
Ce lo staremo a sussare ancora per un po', e sono veramente contento a riguardo. Ultimamente, gli ultimi fatti, la morte del papà della Sara di lunedì scorso, m'han fatto veramente pensare alla vita. A me la morte fa pensare alla vita. Queste cose mi danno da pensare che non solo non sappiamo nè l'ora nè il giorno, ma soprattutto non c'è tempo da perdere, perchè bisogna onorare ogni giorno su questo bellissimo pianeta e, ancora di più, non si possono rimandare tutte quelle cose rimandate fino ad ora.
Nel 2013 vorrò davvero trovare un posto, un buco, dove potermi trasferire con la Sara, e iniziare ad affrontare la nostra vita insieme. E pure le nostre vite, come singoli individui, intendo.
C'è poco da dire, bisogna risparmiare. Bisogna risparmiare per davvero. Basta cazzate, basta belinate da ventenni, perchè tanto di anni ce ne abbiamo 30 (bè, quasi) e la vita è ora, non quando saremo grandi
La vita è ora.
E poi voglio sposarmi, pure.
Che poi sti qua son discorsi che capisco che voi altri rivoluzionari vi dian fastidio, a cosa serve sposarsi, cheppalle queste messeinscene, cheppalle queste convenzioni, cheppalle di qua, cheppalle di là, queste sono ipocrisie, chepalle staciolla chepalle sto ciollo. IO voglio, vorrei, sposarmi. Se voi volete fare i diversi e gli alternativi non me ne frega un cazzo. Che poi tutte ste menate da liberali illuminati contro ogni ipocrisia che a noi ste menate simil-religiose proprio non ci toccano e odiamo ste schifezze da perbenisti... mica sto parlando di voi. Sto parlando di me. 
Sarò borghese? Ma io sono borghese. Ah, e notizia flash: lo siete pure voi.
Tanto alla fine tutti rivoluzionari, tutti a fare i comunisti... ma quello che fa un lavoro da vera working class e guadagna meno di uno della working class sono io. Tutti a fare i comunisti con lauree in stronzate e mai alzato un dito per lavorare e produrre qualcosa. Non che io mi spacchi la schiena eh; ma almeno sto zitto.
Il mondo non è (ancora) finito.
Alla faccia di risparmiare ho speso un casino di soldi nei regali natalizi. Ah questo consumismo, direte voi. Belin, ben venga, fa girare l'economia pure quello eh, signori. Se nessuno regala niente a nessuno, tutti si tengon i soldi in tasca, perchè figuriamoci se io spendo soldi in queste feste comandate, che consumismo, che ipocrisia. Sì, bravi. Io soldi ne ho spesi, tanti, per i regali di Natale, e mi fa piacere. E' l'unico periodo dell'anno in cui penso davvero agli altri, mentre faccio i regali. Son contento di farli, mi fa sentire vicino alle persone della mia famiglia e a tutte le altre che contano.
Mi sono anche fatto un auto-regalo, che è una macchinetta per spillette. Era in offerta su ebay e l'ho comprata. Macchinetta per spillette, quelle classiche, da 25 mm. I Monelli (Torino punk rock) me ne hanno pure commissionato un centinaio. Gliele farò appena inizia l'anno nuovo, o comunque in queste vacanze di Natale.
Non sono un grande fan del periodo natalizio: troppo casino, troppo sbatti per fare anche solo cose semplici perchè c'è appunto troppo casino, etc etc.. Però sono un fan della vita, in generale. E Natale mi tira lo spunto di fare regali, comprare cose, girare per strada, vedere gente. Quindi ok, let's have a merry Christmas!

Nessun commento:

Posta un commento