lunedì 23 settembre 2013

Report: german tour 2013, part 4.

GIORNO 8

Ci svegliamo non presto ma manco tardi, a un'ora decente per fare le valigie di nuovo e incamminarci verso la stazione. Che guardando sulla cartina abbiam subito capito che all'andata abbiam fatto il giro dell'oca per arrivarci, e allora troviamo una strada decisamente più semplice e in meno di 10 minuti siam già in stazione. Ci sono svariati treni che vanno a/verso Monaco, sia regionali che intercity. Noi abbiamo la prenotazione su un intercity (prenotando da internet puoi comprare scontati solo gli intercity che così finiscono per costare meno dei regionali) e stiam ben attenti a controllare il numero del treno, in modo da non finire su un altro, che ci porterebbe comunque a destinazione, ma che magari ci farebbe prendere una multa. Vabbè. Sullo stesso binario sul quale doveva arrivare il nostro doveva arrivare pure un altro, sempre per Monaco. Mancano pochi miniuti all'arrivo del treno, quello prima / non il nostro, e non è ancora arrivato. Pazzesco, ritardo in Germania. Ad un certo punto, superato l'orario previsto, in mezzo proprio tra quello prima e il nostro, arriva un treno. Allora mi avvicino al controllore con la prenotazione e gli dico tipo “scusi, ma questo che treno è? Perchè io avrei questo qui della prenotazione...” e lui mi dice “presto, sali pure su questo che tanto va a Monaco che l'altro ha 20 minuti di ritardo”... allora urlo alla Sara di muoversi. Lei si muove alla moviola mentre il controllore sta per fischiare. Saliamo. Arriviamo a Monaco pure in anticipo. Vabbè, Monaco. Arriviamo in stazione e andiamo a farci dare una cartina della città, e una del sistema tram/metro. C'è un tipo che sembra indiano all'info-point che ne sa praticamente quanto noi. Ma intanto io ho l'email sul cell della tipa. Della tipa, sì, perchè a Monaco avevamo prenotato tramite Air B&B che è risultato essere un super sito. In pratica questa tipa, tale Romy, c'aveva affittato il suo bilocale. Vabbè, arriviamo quindi a Monaco, prendiamo il tram numero 16 (o 17? era uguale, tanto faceva lo stesso tragitto) e in 10 minuti (circa 6-7 fermate) arriviamo alla fermata. C'era stato detto di andare subito a destra appena scesi, ma la Sara dice che bisogna andare dritti e poi attraversare a destra. E infatti sbagliamo. Chiediamo a una vecchina che ci indica la giusta via. Arriviamo davanti alla casa. Le chiavi di casa erano dentro la cassetta della posta, così c'era stato detto, sempre via email. Ok, ma come entriamo nell'atrio?? c'era stato detto che il portone di solito è aperto. E infatti era chiuso. In tal caso bisogna suonare. Sì, ok, ma a chi??? proviamo allora al nostro interno, il 531. Ci viene aperta la porta. Ma da chi?? mistero ancora irrisolto. Troviamo comunque le chiavi, quinto piano, due ascensori. È un classica casa tipo quella che aveva mia sorella a Helsinki, ovvero (a nostro avviso) proprio per studenti, ragazzi, gente alla buona. Non disagiata, eh, assolutamente. Anche quartiere super carino e super tranquillo, un sacco di pub, un sacco di negozi e ristoranti. Bello. Nel verde, carino. Vabbè, il bilocale è proprio un bilocale, con dentro tutte le cose di sta Romy. Io e la Sara giochiamo a capire la sua personalità. Collezione di film orrenda, con robe tipo Save the Last Dance, Notting Hill, che palle. Vabbè, appena si entrava cucina, poi a sinistra cesso, e davanti camera, piuttosto spaziosa, con letto a due piazze, divanetto, tv, finestra grossa. La porta del bagno non si chiudeva del tutto, nel senso che rimaneva appoggiata, ogni volta che andavamo a fare la cacca l'altro/a doveva andare nell'altra stanza per non sentire rumori di scuregge o plof vari. Ci prepariamo, usciamo. La facciamo a piedi fino alla stazione e ci mettiamo 25 minuti, quindi capiamo che dovremo sempre prendere il tram, ok. La via principale di Monaco, quella porta a MarienPlatz è enorme: è una delle vie pedonali più grosse al mondo. Piena di gente, piena. Subito infatti alla Sara non fa una grandissima impressione: dopo tante città a misura d'uomo, piccoline, Monaco ci sembra davvero una metropoli. Cosa che, più o meno, è. C'è pieno di turisti, pieno di gente. Mangiamo un super panino fatto dalla Sara la mattina ad Augusta, e ci rilassiamo su un prato dietro a MarienPlatz. Comunque MarienPlatz è bellissima. Tutta Monaco è bellissima. Arriva il nostro drinking-time e andiamo a scoppiarci un litro di birra all'HB, che è stupenda come me la ricordavo (c'ero già stato nel 2008, all'Oktoberfest). Usciti finisco al negozio, proprio lì fuori, nel TSV Munchen 1860, per me unica squadra di Monaco. Mi compro berretto invernale con tanto di pon-pom e ciabatte. Poi torniamo a casa per cena. Mi provo le ciabatte che mi van piccole, quindi tornerò a cambiarle. Siamo stanchi. Belin siamo stanchi. Ceniamo, dopo aver fatto la spesa in un ottimo supermarket, e mi metto a guardare la tele, perchè sapevo che ci sarebbe stato del calcio in tv, belin in Germania lo dan sempre. C'era infatti lo Stoccarda, che giocava l'andata di qualificazioni per l'Europa League conntro una squadraccia slava. La partita mi prende, anche perchè lo Stoccarda perde. Tifo di brutto. Sotto 2-0 nel finale accorcia le distanze. E al 92esimo quello scarpone di Ibisevic rischia di fare il 2-2, c'ho tirato un urlo, ero già pronto a esultare. Che sfiga. Morale della favola 2-1 per gli ignorantoni slavi. Molinaro terzino sinistro dello Stoccarda, inguardabile, che grammo. Quel divano di casa è killer. Il football in tele con birrette c'han ucciso. Usciamo solo per fare una passeggiata. Alle 11:30 siamo a dormire.


GIORNO 9

Ci svegliamo dopo un buon numero di ore di sonno. Il tempo non è bellissimo, ma manco brutto. Guardando su meteo.it scopriamo che l'indomani sarebbe stato più bello (forse) e allora decidiamo di rimandare la nostra visita al Lago di Starnberg. La mattina facciamo colazione a casa, rubando del thè alla Romy, e poi usciamo e andiamo a vedere/a girare Nymphemburg, una sorta di reggia di Versailles, fatta da Ludwig II, il Re Cigno, quello che vestiva sempre di bianco, era un buliccione. Reggia stupenda, castello/palazzo incantevole, enorme, vicina alla nostra casa, tipo 4 fermate di tram. Che bel posto. Cigni, papere, bosco, tanto bosco, tanto verde, fiumiciattoli. C'è piaciuto tantissimo. Ad un certo punto un signore, secondo me pure lui buliccissimo, ci dice se volevamo vedere una cosa interessante. Io ho avuto paura mi mostrasse il belino-barzollo. Vabbè, ci dice di guardare su, un albero, che c'è un gufo. C'era davvero! Si muoveva appena. Siam stati 5 minuti a naso in su a guardare sto esemplare di gufo, che se ne stava lì, incurante del resto. Momento gayo. Ci riposiamo su una panchina davanti a sto lago, dove cigni e uccelli vari ti venivano a 3 passi da te. A me mettevano ansia: spesso la natura mi mette ansia, soprattutto i volatili così grossi. Che voi ve ne rendiate conto o meno, sono animali decisamente aggressivi: se attaccano banda a puntarti, a beccarti, non ti mollano più. A me mettono ansia. mi mettono a disagio con me stesso e l'ambiente circostante. Pranziamo con un panetto home-made, che ora come ora non ricordo come fosse, ma l'aveva fatto la Sara, quindi era sicuro molto buono. Poi ci dirigiamo verso l'English Garden, che è quasi in centro. C'era stato consigliato da Simone Zimmo Puzzo, via facebook, il giorno prima, per caso. Super posto! Parco assurdo, enorme. Due le cose prevalentemente belle: 1, il river-surfing! Cioè, c'era un punto dove sto fiumiciattolo faceva una sorta di onda all'indietro, e c'era dei ragazzi che la surfavano. Quando uno cadeva attaccava l'altro. Figata. La cosa 2, assolutamente il bier-garten: stratosferico, stupendo, birra a basso costo, ottima. Lì ci siam piazzati già alle 3:30, e ci siam beccati una media, e ci siam mangiati un'insalata che c'era avanzata da pranzo. Super posto, c'era pure una banda che attaccava ogni tanto, molto tipico, direi. Poi siamo tornati in centro, ovviamente all'HB. Mi son cambiato le ciabatte. 10 euri spesi ottimamamente, visto che per quest'inverno ne avrei comunque dovuto comprare un paio. Super pantofole grigioline con tanto di scudetto del 1860. Poi casa, doccia, cena. Stavolta siamo usciti. Di nuovo HB (nell'altro posto dove siam andati c'era un bordello di gente e c'ha detto che ci potevam mettere solo dentro, quindi della di menosss) per una Paulaner veloce, e poi back home. C'era una alla fermata del tram ciucca marcia che si sboccava in mezzo alle gambe. Che disagio. C'era pieno di gente, pure il tram era pieno. C'era tanta gente normale, alcuni disagiati, molti turisti innioranti ciucchi. M'ha fatto piacere vedere Monaco by night. Comunque la preferisco di giorno. Vabbè, a mezzanotte eravamo a casa, nanna.


GIORNO 10

Ultimo giorno vero e proprio di vacanza. A me prende già un po' la “malli”. Vabbè, colazione, lavatina veloce, prepariamo il pranzo (cioè, la Sara lo prepara, io cazzeggio), e usciamo. Andiamo in stazione a prenderci il treno per Starnberg, che è questo paesino su questo lago, tipo a 25 minuti di treno-regionale da Monaco. In stazione c'è pieno di polizia: oggi si gioca il derby Bayern Munchen – Nurnberg! Figata, vorrei essere nel settore ospiti con i tifosi del Norimberga. Che tra l'altro popolano la stazione pacificamente, nonostante tutti quanti sfoggino la loro norimberghità a bomba, con bandiere, sciarpe, magliette. Vabbè, saliamo sul treno e arriviamo a Starnberg, che subito mi sembra proprio un posto morto. Arrivati non c'è un gran cazzo di niente, solo baretti e moli di barche, su questo lago, che è proprio lì davanti alla stazione, grosso, molto grosso, stile Lago di Garda, quasi. Il Lago di Garda è più bello e caratteristico, forse. Però in generale mare, laghi, fiumi, ovunque ci sia dell'acqua... a me piace, mi sballa. Troviamo, dopo aver fatto un giretto, un bel prato, tipo quello dei parchi di Nervi, che dà proprio sul lago, come se fosse una spiaggia. C'è un bellissimo pontile, stile quello di Dawson's Creek, che si infila in mezzo al lago. È un pontile a forma di T: non è lungo, ma dalla parte larga ci sono le scalette, una a destra e una a sinistra, e si può scendere in acqua da lì, per fare il bagno. Bè, l'acqua è bassa, ci si può saltare/tuffarcisi dentro tranquillamente. Ci piazziamo lì, ci prendiamo un po' di sole, e poi decidiamo di fare il bagno. L'acqua è ovviamente fredda, ma molto meno di quello che pensavo: è tipo come il mare da noi a giugno, freschetto, ma il bagno lo si fa. Era tipo dalla prima media, credo, che non facevo il bagno in un lago, e comunque mai fatto in un lago così grande. Bella storia. Poi pranziamo, e ci godiamo le mille birrette portate da casa, con l'aiuto della nostra super borsa (in lana-cotta, ma termica) della Paulaner: 10 euri al supermarket, con dentro pure 6 birrozze, spettaculo. Mi viene l'abbiocco e mi godo un pisolino al sole, sdraiano sull'asciugamano sull'erba. Super pisolino. Facciamo un altro bagno. Poi il tempo viene grigio e decidiamo che è giunta l'ora di portare via le balle, anche perchè bisogna prepararsi, che domani si parte, e comunque ancora un giretto dopo cena lo vogliam fare. Quindi facciamo un bel giro nei giardini lì dal lago, cerchiamo un bel cesso dove spisciare in stazione, e ci riprendiamo il treno back to Monaco. Mentre siamo sul tram, diretti al supermarket per comprarci colazione e pranzo del giorno dopo inizia a piovere, e a fare freddino. La malli avanza. Quindi poi casa, doccia, cena, valigie quasi pronte... e usciamo nel quartiere, a fare due passi. Due sere prima avevamo addocchiato un bel pub. Lo troviamo subito, e ci infiliamo. Hanno la birra Augustiner! È da una vita che non la bevo e me ne scoppio subito una. Ci godiamo due chiacchere, il locale è splendido. La cameriera ci chiede, dopo averci servito, mentre ci godiamo le nostre Augustiner, come va, se va tutto bene, se ci piace la birra. E' gentile, e mi pare pure fosse carina. Anche in questo locale il cesso è pulitissimo. Comunque ennesimo bel locale; quando vado in certi posti penso che a Genova ci sono veramente pochi posti belli, eppure mica siamo una città così piccola, e tanto meno abbiamo un centro piccolo. Nella nostra zona c'eran tanti bei posticini, pur non essendo proprio in centro. Torniamo a casa, facciamo la conta di tutti i sottobicchieri che abbiam preso sin dal primo giorno, con permesso o meno, e vediamo di chiudere (o quasi) le valigie. A sorpresa mi ci sta tutto. Un po' stretto, ma pensavo di schiumarci, e invece no, tutto chiuso tranquillo. Spero solo non me la pesino, e in caso che non siano tanto severi, perchè suppongo proprio di essere leggermente oltre i 10kg che RyanAir mi concede. Bè, nanna subito dopo. Domani si parte, e che due palle.

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