GIORNO 6.
Ci svegliamo che gli oscuranti delle
finestre sono chiusi, giù. Meno male. Dormito decentemente. Portiamo via le
balle facendo un bel “B&B, sucamelo!” e ce ne andiamo in
stazione. Nonostante Ulma fosse così piccola è sicuramente un altro
posto che ci mancherà. Arriviamo in stazione e ci prendiamo il treno
per Augusta. In un'ora scarsa siamo arrivati. O forse ben meno di
un'ora? Non ricordo. Il tempo è così-così, non caldissimo, quasi
fresco. A tratti nuvoloso. Sono in jeans. Arrivati comunque Augusta
m'ha fatto un'impressione discreta: zona stazione tranquilla, non
bella, ma nemmeno disagiata. Tranquilla. Non abbiamo idea di dove
andare e non abbiam nessun tipo di cartina, e non c'è nessuno
info-point per turisti. Allora decido di andare sempre dritto e poi
al massimo chiedere. La cosa, chiaramente, ha funzionato. A parte che
a un certo punto mi avvicino a una ragazza “excuse me..” e sta
qua m'ha guardato e accelerato e tirato dritto. Olè che bella
gioventù ad Augusta, penso. Poi fermiamo una signora che ci sembrava
la classica vecchina e invece parlava benissimo inglese, c'ha pure
detto “ho riconosciuto che siete italiani dall'accento”,
pazzesco. Ci indirizza verso la strada giusta. Arrivati a un
attraversamento non sappiamo di nuovo da che parte andare e mi fermo
a chiedere. Passa un ragazzo, mi avvicino con tanto di foglio della
prenotazione con mini-cartina sopra e dico “excuse me...” e lui,
accelerando “I don't know”. Frazione di secondo dopo stava
passando una tizia, classica bagasciona dell'est, sembrava... che mi
guarda, io la guardo... un istante e dico “excuse, do you know
about this place?” e lei mi guarda e dice “ah, no no, nein”
sorridendo. Come a dire “ah vuoi indicazioni, ah allora mi spiace,
ma non so, non so di qua”. Cosa pensava che volessi? Uno come
valigia e zainetto, foglio in mano che chiede alla gente... cosa
pensava che cercassi/volessi? Un bordello? Un pompino? Poi chiediamo
un'altra volta, a due signore e un signore, che si consultano un po'
e ci indicano che KarlStrasse è proprio il proseguo della via dove
siamo, dall'altra parte della strada. Perfetto, e siamo arrivati.
Zona centralissima. Un casino di lavori stradali, come al solito
ovunque in Germania. Zona super, a un passo dalla piazza principale e
comunque a 10 minuti a piedi dalla stazione. Entriamo in albergo...
non c'è nessuno. Ok, c'era scritto anche su booking.com che il
check-in si faceva o prima delle 12 o dopo le 15. E sono le 12 appena
passate. Vabbè, facciamo pipì e poi ce ne stiamo andando quando
arriva il tipo, che forse era solo a fumare. Ci dice di aspettare le
15, ma che se vogliamo possiam lasciare lì le valigie. Perfetto,
prendiamo solo gli zainetti e giretto. Augusta carina, niente di
trascendentale, sicuro delle città che abbiam visto è la meno
bella. Però dà delle vibrazioni positive, super positive come pochi
altri posti in cui son stato. Non c'è tantissimo turismo, per gran
parte di questi due giorni ci siamo mischiati (non mimitizzati però)
tra i locals. C'è una strada bellissima ad Augusta con i tram in
mezzo che parte della Rathaus platz e porta a una chiesa, strada
stupenda, mi piace tantissimo. Sia di notte che di giorno. È quella
che passa a fianco Moritz platz, che la taglia, anzi. Vabbè,
pranziamo non ricordo bene dove... panetto a caso, ah giusto, in una
specie di catena che si chiama Vincent e qualcosa, mi pare. Panino
onesto, tipo kebabbino molto ino, poco pollo, tante verdurine.
Onesto, non buono. Vabbè, il tempo è grigio ora e fa pure freddino.
Torniamo in albergo per le 3 passate, dopo aver girato ancora un po',
e c'è una tizia che ci fa il check-in. Non riesco a non
far-finta-di-tacchinarla tra le occhiate della Sara. Ci lascia le
chiavi della nostra stanza che in realtà è un mini-appartamento. Ed
è super. SUPER. Fantastico. Entriamo ed è enorme. Bagno spazioso,
cucina spaziosa, camera da letto grande con tanto di divano e Tv. E
poi altra cameretta, con ben 3 lettini singoli. C'è pure
l'ingresso-corridoio, appena entrati, con armadi e attaccapanni e
scarpiera. Veramente tutto bello, molto ikea, molto funzionale, molto
carino. Zona silenziosa, che dava, abbiamo supposto, su delle cucine.
Si sentiva musica solo all'ora di cena, poi molto silenzioso. Dava a
sud e a ovest, vedevamo sempre un bel tramonto. Certo, questa cosa
c'ha fatto risparmiare sui soldi della cena. Da oggi in poi non
ceneremo più in ristoranti o bar, e anche i panini del pranzo ce li
faremo sempre a casa, visto che c'è frigo e piatti e tutto il resto.
Bene. Quindi usciamo (prima però ho voluto fare una foto lanciandomi
su ogni letto, thraaaaash!). Augusta non è davvero niente di che, ma
ti fa prendere bene come poche altre città in cui son stato. Non fa
caldo, tutt'altro, la Sara per la birra-aperitivo ha pure la
giacchetta di jeans. Comunque ci sono poche cose da vedere ad
Augusta, alcune molto belle. La RathausPlatz è bella, niente di
trascendentale o di super elegante, ma belin, ti fa sentire bene. C'è
una fontana maffa dove la gente si siete intorno per pranzare,
cenare, fare aperitivo, solo chiaccherare, etc.. E se non c'è più
posto lì ci sono sempre i bar della piazza (un po' costosi, ma la
birra costava sempre meno di 3,50 €, quindi perfetto). Ma la gente
si siede tranquillamente per terra: sul ciottolato della piazza si
vede gente che magari al bar prende il frappè (lì andavano di
brutto ste cose lattose), e poi si siede per terra, fuori in piazza.
Ma non è una cosa disagiata eh, non è una cosa da disagiati. Ci
sono i ragazzini, i muratori che han finito la giornata, i ragazzi di
una certa età tipo noi, gente comune. È veramente una bella
atmosfera quella che si respira. Non sarà la piazza più bella
esteticamente che io abbia mai visto, ma è sicuramente una di quelle
in cui mi son sentito meglio, da subito. Comunque ora è il nostro
drinking-time e quindi ci becchiam due birre. Nel frattempo,
praticamente subito, arriva il classico disagiato mezzo alcolizzato
super in botta a chiedere qualcosa alla Sara. Che lo guarda e gli fa
gesti come dire “non parlo la tua lingua”. Sto qua sconsolato
guarda me, che faccio uguale. Tempo, quanto, 60 secondi?, son
arrivati due camerieri a dirgli di andarsene, e l'unica parola che ho
capito è stata “polizei”. Ogni volta che sto personaggio si
avvicinava qualcuno arrivava almeno un cameriere a intimargli di
andarsene. Voi direte “che sbirri”, io dirò “che sballo”.
Okay, comunque poi con due belle birre che si mescolavano nel mio
cervelletto ce ne andiamo a fare la spesa al supermarket “Norma”,
che è una sorta di Lidl, stesse robe. Figata. Prendiamo una birra in
bottiglia, da mezzolitro, che scopriamo dopo averla pagata 28 cents.
Stupendo, che Dio benedica la Germania. Mangiamo minestra-zuppa e
pesce e verdure. E la Sara aveva preso questo vino bavarese, che
secondo me era solo tavernello. Due bicchieri a testa e siam già
allegrotti. In più birrette, e poi night out, fuori per altre
birrette. L'avevo detto che ci saremmo ciucchettati la prima sera ad
Augusta, e così fu. Torniamo in albergo a mezzanotte e la Sara non
vuole venire a letto perchè dice che le gira la testa e poi le vien
nausea. Si mette sul divano. Vabbè, aspetto 5 minuti e riesco a
convincerla di dormire a letto. Così fu: nanna.
GIORNO 7.
Ci svegliamo che è abbastanza presto,
intorno alle 9. Quindi lavata mattutina, colazione e giriamo. C'è il sole. Non fa caldissimo, però comunque c'è il sole e va benissimo pantaloncini e maglietta. Abbiam
visto già parecchie cose del centro di Augusta. Cerchiamo, senza
trovarlo, il planetario e il museo di storia naturale. Ma mentre
giriamo capitiamo in posti fighi, chiese e giardinetto fantastico con
tanto di panchine e piscinetta con ninfee. Che pace. Giriamo giriamo
e decidiamo di fare sempre dei gran giri per le vie del centro: anche
Augusta, come Norimberga e Ulma, ha dei negozi fighi e giovani, e
comunque di tutti i tipi. Per queste cose mi rendo conto che Genova
fa veramente schifo. Compriamo belinatine tipo calamita-ricordo (io)
e robe simili. Pranzo, andiamo al mercato dove c'eravamo appostati
anche il giorno prima, perchè io voglio provare a tutti i costi Nord
See, che è sta catena di prodotti presunti dei mari del nord. Panino
con qualche pesce marinato dentro: NUCLEARE! Super panino. Me ne
prendo due, solo per gola. Cipolle, cetriolini e pesce marinato.
Diomio che buono. C'era forse qualche salsettina, super panino.
Vabbè, decidiamo che è ora di andare alla Fuggerei. Gran posto!
Unico posto dove siamo entrati in questa vacanza che si pagava: 4
euri ben spesi. La Fuggerei è questo mini-quartiere, conglomerato di
case, fondate/costruite da tale Fugger, che aveva così voluto far
nascere le prime case popolari della storia. Bella storia! Allora,
adesso il quartiere è esattamente ricostruito, molto carino, case
con piante rampicanti tutt'intorno, e ci vivono ancora circa 150
persone. Non so con quale criterio sia state scelte, so solo che
pagano tanto quanto allora, che trasformato in euro è una cosa come
80 cents all'anno. All'anno, sì. Poi vabbè si pagan bollette e il
resto. E devono dire 3 preghiere al giorno per il signor Fugger e la
sua famiglia, è proprio così da contratto, lo devono fare. Geniale.
Il tempo s'è proprio fermato lì. Ah, l'illuminazione del
quartieretto è a gas, una delle poche rimaste. C'è anche un
mini-museo dentro un certo appartamento, molto carino e interessante,
di storia recente, sul nazismo e i bombardamenti, e robe così. In
tutto sto tempo ho digerito il panino, le cipolle sarà state, boh.
Fatto sta che avevo una botta stratosferica. Mi sentivo sonno
abbomba, pesantissimo. La Sara idem. Nord See assassina. Camminato
per bene per il quartiere e m'è passato tutto. Usciamo dalla
Fuggerei, poi giretto, ancora in centro. Facciamo spesa e prendiamo
due birre da bere in piazza del Rathaus. Finita una andiamo a mettere
la roba in frigo e poi torniamo con altre due birre, belle fresche,
che ci sorseggiamo lì seduti sui ciottoli in piazza. Atmosfera, come
detto, bellissima. Torniamo a cenare, usciamo per una birra. Siamo un
po' stanchi. Quindi casa, nanna.
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