venerdì 30 agosto 2013

Report: german tour 2013, part 3.

GIORNO 6.

Ci svegliamo che gli oscuranti delle finestre sono chiusi, giù. Meno male. Dormito decentemente. Portiamo via le balle facendo un bel “B&B, sucamelo!” e ce ne andiamo in stazione. Nonostante Ulma fosse così piccola è sicuramente un altro posto che ci mancherà. Arriviamo in stazione e ci prendiamo il treno per Augusta. In un'ora scarsa siamo arrivati. O forse ben meno di un'ora? Non ricordo. Il tempo è così-così, non caldissimo, quasi fresco. A tratti nuvoloso. Sono in jeans. Arrivati comunque Augusta m'ha fatto un'impressione discreta: zona stazione tranquilla, non bella, ma nemmeno disagiata. Tranquilla. Non abbiamo idea di dove andare e non abbiam nessun tipo di cartina, e non c'è nessuno info-point per turisti. Allora decido di andare sempre dritto e poi al massimo chiedere. La cosa, chiaramente, ha funzionato. A parte che a un certo punto mi avvicino a una ragazza “excuse me..” e sta qua m'ha guardato e accelerato e tirato dritto. Olè che bella gioventù ad Augusta, penso. Poi fermiamo una signora che ci sembrava la classica vecchina e invece parlava benissimo inglese, c'ha pure detto “ho riconosciuto che siete italiani dall'accento”, pazzesco. Ci indirizza verso la strada giusta. Arrivati a un attraversamento non sappiamo di nuovo da che parte andare e mi fermo a chiedere. Passa un ragazzo, mi avvicino con tanto di foglio della prenotazione con mini-cartina sopra e dico “excuse me...” e lui, accelerando “I don't know”. Frazione di secondo dopo stava passando una tizia, classica bagasciona dell'est, sembrava... che mi guarda, io la guardo... un istante e dico “excuse, do you know about this place?” e lei mi guarda e dice “ah, no no, nein” sorridendo. Come a dire “ah vuoi indicazioni, ah allora mi spiace, ma non so, non so di qua”. Cosa pensava che volessi? Uno come valigia e zainetto, foglio in mano che chiede alla gente... cosa pensava che cercassi/volessi? Un bordello? Un pompino? Poi chiediamo un'altra volta, a due signore e un signore, che si consultano un po' e ci indicano che KarlStrasse è proprio il proseguo della via dove siamo, dall'altra parte della strada. Perfetto, e siamo arrivati. Zona centralissima. Un casino di lavori stradali, come al solito ovunque in Germania. Zona super, a un passo dalla piazza principale e comunque a 10 minuti a piedi dalla stazione. Entriamo in albergo... non c'è nessuno. Ok, c'era scritto anche su booking.com che il check-in si faceva o prima delle 12 o dopo le 15. E sono le 12 appena passate. Vabbè, facciamo pipì e poi ce ne stiamo andando quando arriva il tipo, che forse era solo a fumare. Ci dice di aspettare le 15, ma che se vogliamo possiam lasciare lì le valigie. Perfetto, prendiamo solo gli zainetti e giretto. Augusta carina, niente di trascendentale, sicuro delle città che abbiam visto è la meno bella. Però dà delle vibrazioni positive, super positive come pochi altri posti in cui son stato. Non c'è tantissimo turismo, per gran parte di questi due giorni ci siamo mischiati (non mimitizzati però) tra i locals. C'è una strada bellissima ad Augusta con i tram in mezzo che parte della Rathaus platz e porta a una chiesa, strada stupenda, mi piace tantissimo. Sia di notte che di giorno. È quella che passa a fianco Moritz platz, che la taglia, anzi. Vabbè, pranziamo non ricordo bene dove... panetto a caso, ah giusto, in una specie di catena che si chiama Vincent e qualcosa, mi pare. Panino onesto, tipo kebabbino molto ino, poco pollo, tante verdurine. Onesto, non buono. Vabbè, il tempo è grigio ora e fa pure freddino. Torniamo in albergo per le 3 passate, dopo aver girato ancora un po', e c'è una tizia che ci fa il check-in. Non riesco a non far-finta-di-tacchinarla tra le occhiate della Sara. Ci lascia le chiavi della nostra stanza che in realtà è un mini-appartamento. Ed è super. SUPER. Fantastico. Entriamo ed è enorme. Bagno spazioso, cucina spaziosa, camera da letto grande con tanto di divano e Tv. E poi altra cameretta, con ben 3 lettini singoli. C'è pure l'ingresso-corridoio, appena entrati, con armadi e attaccapanni e scarpiera. Veramente tutto bello, molto ikea, molto funzionale, molto carino. Zona silenziosa, che dava, abbiamo supposto, su delle cucine. Si sentiva musica solo all'ora di cena, poi molto silenzioso. Dava a sud e a ovest, vedevamo sempre un bel tramonto. Certo, questa cosa c'ha fatto risparmiare sui soldi della cena. Da oggi in poi non ceneremo più in ristoranti o bar, e anche i panini del pranzo ce li faremo sempre a casa, visto che c'è frigo e piatti e tutto il resto. Bene. Quindi usciamo (prima però ho voluto fare una foto lanciandomi su ogni letto, thraaaaash!). Augusta non è davvero niente di che, ma ti fa prendere bene come poche altre città in cui son stato. Non fa caldo, tutt'altro, la Sara per la birra-aperitivo ha pure la giacchetta di jeans. Comunque ci sono poche cose da vedere ad Augusta, alcune molto belle. La RathausPlatz è bella, niente di trascendentale o di super elegante, ma belin, ti fa sentire bene. C'è una fontana maffa dove la gente si siete intorno per pranzare, cenare, fare aperitivo, solo chiaccherare, etc.. E se non c'è più posto lì ci sono sempre i bar della piazza (un po' costosi, ma la birra costava sempre meno di 3,50 €, quindi perfetto). Ma la gente si siede tranquillamente per terra: sul ciottolato della piazza si vede gente che magari al bar prende il frappè (lì andavano di brutto ste cose lattose), e poi si siede per terra, fuori in piazza. Ma non è una cosa disagiata eh, non è una cosa da disagiati. Ci sono i ragazzini, i muratori che han finito la giornata, i ragazzi di una certa età tipo noi, gente comune. È veramente una bella atmosfera quella che si respira. Non sarà la piazza più bella esteticamente che io abbia mai visto, ma è sicuramente una di quelle in cui mi son sentito meglio, da subito. Comunque ora è il nostro drinking-time e quindi ci becchiam due birre. Nel frattempo, praticamente subito, arriva il classico disagiato mezzo alcolizzato super in botta a chiedere qualcosa alla Sara. Che lo guarda e gli fa gesti come dire “non parlo la tua lingua”. Sto qua sconsolato guarda me, che faccio uguale. Tempo, quanto, 60 secondi?, son arrivati due camerieri a dirgli di andarsene, e l'unica parola che ho capito è stata “polizei”. Ogni volta che sto personaggio si avvicinava qualcuno arrivava almeno un cameriere a intimargli di andarsene. Voi direte “che sbirri”, io dirò “che sballo”. Okay, comunque poi con due belle birre che si mescolavano nel mio cervelletto ce ne andiamo a fare la spesa al supermarket “Norma”, che è una sorta di Lidl, stesse robe. Figata. Prendiamo una birra in bottiglia, da mezzolitro, che scopriamo dopo averla pagata 28 cents. Stupendo, che Dio benedica la Germania. Mangiamo minestra-zuppa e pesce e verdure. E la Sara aveva preso questo vino bavarese, che secondo me era solo tavernello. Due bicchieri a testa e siam già allegrotti. In più birrette, e poi night out, fuori per altre birrette. L'avevo detto che ci saremmo ciucchettati la prima sera ad Augusta, e così fu. Torniamo in albergo a mezzanotte e la Sara non vuole venire a letto perchè dice che le gira la testa e poi le vien nausea. Si mette sul divano. Vabbè, aspetto 5 minuti e riesco a convincerla di dormire a letto. Così fu: nanna.


GIORNO 7.

Ci svegliamo che è abbastanza presto, intorno alle 9. Quindi lavata mattutina, colazione e giriamo. C'è il sole. Non fa caldissimo, però comunque c'è il sole e va benissimo pantaloncini e maglietta. Abbiam visto già parecchie cose del centro di Augusta. Cerchiamo, senza trovarlo, il planetario e il museo di storia naturale. Ma mentre giriamo capitiamo in posti fighi, chiese e giardinetto fantastico con tanto di panchine e piscinetta con ninfee. Che pace. Giriamo giriamo e decidiamo di fare sempre dei gran giri per le vie del centro: anche Augusta, come Norimberga e Ulma, ha dei negozi fighi e giovani, e comunque di tutti i tipi. Per queste cose mi rendo conto che Genova fa veramente schifo. Compriamo belinatine tipo calamita-ricordo (io) e robe simili. Pranzo, andiamo al mercato dove c'eravamo appostati anche il giorno prima, perchè io voglio provare a tutti i costi Nord See, che è sta catena di prodotti presunti dei mari del nord. Panino con qualche pesce marinato dentro: NUCLEARE! Super panino. Me ne prendo due, solo per gola. Cipolle, cetriolini e pesce marinato. Diomio che buono. C'era forse qualche salsettina, super panino. Vabbè, decidiamo che è ora di andare alla Fuggerei. Gran posto! Unico posto dove siamo entrati in questa vacanza che si pagava: 4 euri ben spesi. La Fuggerei è questo mini-quartiere, conglomerato di case, fondate/costruite da tale Fugger, che aveva così voluto far nascere le prime case popolari della storia. Bella storia! Allora, adesso il quartiere è esattamente ricostruito, molto carino, case con piante rampicanti tutt'intorno, e ci vivono ancora circa 150 persone. Non so con quale criterio sia state scelte, so solo che pagano tanto quanto allora, che trasformato in euro è una cosa come 80 cents all'anno. All'anno, sì. Poi vabbè si pagan bollette e il resto. E devono dire 3 preghiere al giorno per il signor Fugger e la sua famiglia, è proprio così da contratto, lo devono fare. Geniale. Il tempo s'è proprio fermato lì. Ah, l'illuminazione del quartieretto è a gas, una delle poche rimaste. C'è anche un mini-museo dentro un certo appartamento, molto carino e interessante, di storia recente, sul nazismo e i bombardamenti, e robe così. In tutto sto tempo ho digerito il panino, le cipolle sarà state, boh. Fatto sta che avevo una botta stratosferica. Mi sentivo sonno abbomba, pesantissimo. La Sara idem. Nord See assassina. Camminato per bene per il quartiere e m'è passato tutto. Usciamo dalla Fuggerei, poi giretto, ancora in centro. Facciamo spesa e prendiamo due birre da bere in piazza del Rathaus. Finita una andiamo a mettere la roba in frigo e poi torniamo con altre due birre, belle fresche, che ci sorseggiamo lì seduti sui ciottoli in piazza. Atmosfera, come detto, bellissima. Torniamo a cenare, usciamo per una birra. Siamo un po' stanchi. Quindi casa, nanna.

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