GIORNO 4.
Dormito di gran merda. Sveglia presto,
ovvero ben prima delle 8, che alle 9emmezza circa c'avevamo il treno
per Ulma. Tempo bello, qualche nuvola, caldo. Facciamo colazione in
un bar in stazione a Norimberga, bar diviso a metà tra semplice bar,
e l'altra metà vendevano borse, borsette e valigie. Vabbè colazione
mi prendo pure un pane-brioches da portare via, da mangiare in treno.
Ci aspetta un viaggio di praticamente 3 ore o quasi. Allora, prima
intercity verso una cittadina che mi pare si chiamasse Carlsheim,
dove facciamo cambio per prendere un regionale diretto a Ulma.
Allora, al cambio salgono sul treno un buon numero di metallarosi
scappati di casa, gente che veniva da qualche concerto-festival nei
boschi. Parte il treno e ogni fermata sembra rempirsi di più di sti
personaggioni tutti neri capelli lunghi e scarpe infangate. Oh,
bravissimi, silenziosi e sembravano pure cordiali. Chi può si siede,
chi non può sta in piedi a chiacchierare. Fatto sta che nessuno di
loro puzzava, assurdo, visto come si eran presentati. A mezzora
dall'arrivo ci vien fame e decido di mangiare il mio pane-brioches.
Chiedo alla Sara di darmelo, e lei dice che l'ho messo nello
zainetto. Io ero convinto ce l'avesse lei, e infatti nel mio zainetto
non c'è. Dimenticato in stazione a Norimberga. Belin che fame.
Scendiamo a Ulma, che fa pure capolinea, mi pare. Vabbè, primo
impatto: che merda. Zona stazione con tanto di scugnizzi che sputano
per terra, sembravano i classici terroncelli arroganti e tamarri.
Chiediamo info per come arrivare all'albergo. Sottopasso che subito
dico “sto cazzo che lo faccio di notte, passo per la strada delle
macchine”. Davanti alla scalinata per l'albergo c'era pure una
bella sboccata per terra. Primo impatto proprio brutto. Albergo...
vuoto. Ma non c'era scritto check-in 24 ore su 24?!!?? e infatti sì.
Era compiuterizzato. C'era tipo un bancomat e, inseriti i dati di
prenotazione, c'ha stampato un foglio con codice per aprire la nostra
porta, e via. Albergo nuovissimo, c'era ancora odore (quasi
fastidioso) di riverniciato fresco, pazzesco. Camera bella e
silenziosa, con pure condizionatore, perfetta per noi. Pure gli
oscuranti alle finestre, menomale. Tutto molto funzionale, tranne per
la Sara che non c'era l'asciugacapelli, strano per un albergo così
nuovo, funzionale e pratico. Usciti dall'albergo per cercare qualcosa
da mangiare per pranzo scopriama che la zona è praticissima:
vicinissimo al centro e ben vicino pure alla stazione, ottimo.
Esattamente come c'era scritto su booking.com. Mangiamo da quello che
abbiamo soprannominato “los pollos hermanos tedesco”, ovvero una
catena di fast-food pollosi, che c'era pure a Lubecca 2 anni fa. Ci
prendiamo insalata o mezzacosciotta di pollo a testa. Ottima, e
cremina da mettere sull'insalata tipo roba balsamica, veramente
saporita. Giro per Ulma, che nel centro è molto carina. Piccola eh,
in quel pomeriggio abbiam visto tutto: lungo fiume, il Danubio
spacca!, quartiere dei pescatori (stupendo, veramente stupendo), casa
di Einstein, vie principali e tutte le traverse. E la piazza del
“Munster”, chiesa stratosferica, mai vista una così alta. Ah, e
pure il comune, il Rathaus, fantastico palazzo con tutte ste robe
tipiche che ci piacciono. Ci riposiamo lungo Danubio, mi appisolo con
la testa sulle gambe della Sara. Poi decidiamo di passeggiare ancora
e poi di andare in quello che, vi dico già, è forse il mio attuale
posto preferito al mondo. Batte il baretto di Quinto, il museo dei
Ramones e il Tiki Heart di Berlino e altri posti. Bier-garten nel
quartiere dei pescatori, che dava su un canaletto del Danubio, con
tanto di mulino. Birra a 3 euri, di diversi tipi, ottima. Veramente
ottima. Ci stiamo da dio. Cameriere anche di una certa età che ti
vengono a chiedere come va, se è tutto ok, tipo nelle trattorie da
noi quando passano per chiederti se ti è piaciuto il cibo. Decidiamo
quindi che siam presi bene e ci becchiamo tipo tre birre, e quindi
poi è tardi e diciamo che possiamo anche non tornare in albergo, ma
stare a cena fuori e magari tornare prima, visto che la strada per
arrivare all'hotel, a pensarla deserta di notte ci faceva un po'
paura. In centro invece c'è un sacco di gente in giro, sia locals
che turisti, anche italiani, soprattutto famiglie. Ci andiamo a
mangiare una pizza che paghiamo pochissimo ed era veramente
buonissima. Poi facciamo un giro dalle parti della megachiesa e
scopriamo che in quei giorni c'è una super sagra del vino. Stand
tipo festa dell'unità, pieno ma pieno di gente. Tutti allegri, gran
bella festa. Però proprio di bere del vino... no way. Allora giriamo
ancora un po' ed entriamo in un localetto-bar molto carino, stile
japan/asian (nel senso che era gestito da tedeschi-asiatici e facevan
da mangiare anche robe asiatiche... era l'unico aperto e pratico per
bere una birra) cameriera sorridente (sorrisi che ricambio,
ovviamente) e che poi ci farà lo sconto. Torniamo in una Ulma
semi-deserta, anche se è prima di mezzanotte. Comunque tutto molto
tranquillo e presenza discreta della polizia, che non so perchè ma
in Germania mi fa serenità, e non ansia come in Italia. Inizia a
piovigginare. Albergo, nanna.
GIORNO 5.
Dormito discretamente e anche un numero
buono di ore, anche se, inspiegabilmente, ci svegliamo con gli
oscuranti delle finestre aperti, alzati. Non ci spieghiamo ancora
adesso il perchè, visto che la Sara li aveva abbassati prima di
coricarsi. Il tempo è grigio, quasi piove. Mi metto allora i jeans e
felpetta e K-way e ombrellino nello zaino. Fa fresco infatti. Abbiam
già praticamente visto tutto di Ulma, e ce la prendiamo al
cazzeggio, che è sempre una cosa mi sballa troppo. Facciamo
colazione in un posto take-away e nello stesso prenderemo due panini
per pranzo più tardi. Panino, il mio, super: ottimo pane, bello
grande, dentro verdurine e pollo con salsette che faccio fatica a
riconoscere ma che sono comunque ottime. Nel frattempo piove,
diluvia. Tutto dura mezzora, poi bom. L'aria è fresca e giro con
pure la felpetta. La Sara mi mette a perdere che vuole andare a Nuova Ulma, che praticamente è la cittadina gemella di Ulma, solo dall'altro lato del Danubio. O forse è sempre la stessa città, ma dall'altra parte del fiume si chiama così, boh. Vabbè, io le faccio presente che andrei dall'altra riva solo per vedere lo "skyline" di Ulma da lì, ma mica per andare a Nuova Ulma: lì fuori dal centro tutto mi sembra disagiato. In pratica Nuova Ulma un po' come la Vecchia Springfield dei Simpsons. E infatti così è: facciamo il giro da ponte a ponte e ce ne torniamo. Ovviamente poi per le 17-17:30 (che è il nostro
drinking-time) ci facciamo trovare nel mio posto preferito, non solo
a Ulma, ma al mondo: il bier-garten dal quartiere dei pescatori! Alle 5 e qualcosa si stupiscono
che ordiniamo solo due birre e niente da mangiare. Facciam presente
alla signora che noi siamo italiani e ceniamo intorno alle 8. Vabbè,
ci scoppiamo due birre a testa e poi doccia, ci cambiamo e torniamo
al bier-garten per cena. Allora, cena atomica. Prendiamo una zuppa e
un secondo praticamente a caso, perchè ok il menù in inglese, ma la
metà delle parole che c'erano eran termini che non conoscevamo.
Vabbè, zuppa.... poca. Ce n'era poca, era brodo con tipo
pretzel secchi, roba tipica di Ulma, così c'era scritto. Super
buona, salata, saporita. Poi il secondo: insalata e carne. Carne con
sopra bacon e formaggio. Da infarto! Ottima. Pesante. L'insalata
bella fresca, la migliore che io abbia mai mangiato. C'era
praticamente tutto, poco pomodoro (che è una verdura che
nell'insalata non sta mai bene, troppo invasiva, espande il suo
succo/gusto a tutto il resto, ed è una cosa che non sopporto nelle
insalate), rapanelli bianchi e listelle, mamma mia, ottima, l'ho
sbranata. Vabbè, poi usciamo e non c'è tanta gente in giro, ma per
Ulma è già una certa ora. Ci fermiamo per una birra in un baretto
davanti al rathaus che ha quelle lampade-riscaldanti per potersi sedere fuori (in effetto fa freschetto) dove continuiamo a fare il gioco delle somiglianze, giuoco al quale la Sara fa skifo. Poi nanna.
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